Top/Flop della Settimana: Belgio, Evenepoel, Hodeg, Moschetti, Rujano, Van Der Poel
TOP
Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep): Domina la crono e si gestisce bene in salita per conquistare la Vuelta a San Juan, primo successo di un 2020 a cui arriva con grandissime ambizioni. Comincia dunque benissimo un’annata per lui di enorme importanza, nella quale punta già a traguardi di altissimo prestigio. Malgrado abbia appena venti anni, le sue ambizioni appaiono tuttavia più che legittime per quanto mostrato in strada lo scorso anno e in questi primi scampoli della nuova stagione.
Matteo Moschetti (Trek-Segafredo): Due corse e due vittorie per il 23enne milanese, che domina gli sprint del Challenge Mallorca imponendosi con grande autorità su uno sprinter di primo piano come Pascal Ackermann. Se il primo è stata una sorpresa, per sua stessa ammissione, il secondo trionfo arriva praticamente da favorito, con la squadra statunitense che corre compatta per il suo leader, pronto a ricompensare il lavoro dei compagni alzando le braccia al cielo. Da applausi anche il gesto compiuto dopo la prima vittoria, quando regala la coppa ad una bambina che lo ha aspettato in hotel.
Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix): Chiude la sua stagione di ciclocross con il 24° successo in 25 corse (un terzo posto a rovinare la straordinaria statistica), ovviamente il più importante, che gli vale il terzo titolo iridato, il secondo consecutivo. L’aspetto più incredibile è che ormai la cosa non sembra neanche fare più notizia.
FLOP
Alvaro Hodeg (Deceuninck-QuickStep): Al colombiano sembra sempre mancare qualcosa in questi giorni. Malgrado l’ottimo lavoro dei compagni che puntualmente lo posizionano in vista dello sprint, il giovane sudamericano non riesce mai a lasciare il segno, puntualmente surclassato dai rivali. Il confronto con il connazionale Fernando Gaviria (che vince tre tappe) è impietoso per quantità e qualità.
José Rujano (Venezuela): La voglia c’è, ma la gamba? Il piccolo scalatore venezuelano, probabilmente uno dei grimpeur puri più forti della sua generazione, fa sapere di sognare ancora in grande malgrado l’età e alcune stagioni praticamente fermo. Alla Vuelta a San Juan ha una buona occasione quantomeno per farsi vedere, ma non coglie la chance e chiude lontanissimo dai migliori (e pensare che invece il 43enne Oscar Sevilla conquista il quarto podio consecutivo alle spalle di due corridori che messi insieme fanno appena la sua età).
Belgio: Se non fosse stato per gli uomini juniores, che hanno conquistato tre delle quattro medaglie totali, il mondiale sarebbe stato un disastro assoluto per la nazione di riferimento del ciclocross. Completamente surclassata dai Paesi Bassi in questi anni, chiude con appena la metà delle medaglie dei rivali (di cui una solo d’oro contro le quattro dei neerlandesi) quella che probabilmente è la peggior edizione di sempre per loro. Ci sono alcune attenuanti, ma la débacle resta.
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